I numeri dell’astensionismo sono sempre più preoccupanti. L’affluenza delle elezioni regionali in Lazio e in Lombardia è uno dei punti più bassi della partecipazione dei cittadini della storia repubblicana. A settembre si era registrato il minimo storico dell’affluenza alle elezioni politiche con il 63% circa.
I motivi per cui sempre più italiani non vanno a votare sono tanti e sensati. La ricerca di Demopolis realizzata per ioCambio, di cui pubblichiamo oggi per la prima volta alcuni dati, ne ha identificato i principali tra chi si è astenuto alle elezioni politiche: delusione e sfiducia verso i partiti (63%), voto ripetutamente tradito (43%), impossibilità di scegliere chi guiderà il Paese dopo il voto (39%), la politica non incide più sulla vita reale delle famiglie (36%), da troppo tempo le elezioni non garantiscono la stabilità del Paese (32%).

Bisogna far sì che i cittadini tornino a credere nel loro potere di cambiare le cose.
Dobbiamo riformare le istituzioni in modo tale che i cittadini possano scegliere davvero chi guiderà il Paese. Possiamo innescare dei meccanismi che consentano a chi governa di mantenere gli impegni presi, senza alibi e compromessi, e di evitare i ribaltoni garantendo la stabilità.
Il semi presidenzialismo alla francese proposto da ioCambio va proprio in questa direzione e gli italiani capiscono l’importanza che avrebbe un cambiamento di questa portata. Infatti, secondo la stessa ricerca di Demopolis, un astenuto alle politiche del 25 settembre su due tornerebbe a votare se avesse la possibilità di eleggere direttamente chi guida il governo: con il semipresidenzialismo si potrebbe eliminare metà dell’astensionismo.

Non è un caso che proprio in Francia, al primo turno delle elezioni presidenziali dello scorso anno, sia stata registrata una partecipazione superiore di dieci punti a quella italiana (73%).
Il cittadino vota se sa che il suo voto conta e se può incidere davvero. È il momento di restituire ai cittadini la voglia di partecipare. La situazione sta diventando allarmante.
Facciamo decidere agli italiani con un referendum consultivo se vogliono o meno questa riforma costituzionale. Presto inizieremo la raccolta firme per portare la proposta di legge sul referendum in Parlamento.